Con una dichiarazione a sorpresa, il Primo Ministro Theresa May ha contraddetto la sua posizione, più volte ribadita nei mesi scorsi, e nella mattinata del 18 aprile ha convocato la stampa per annunciare la sua decisione di proporre una mozione al Parlamento al fine di indire una “snap election”, cioè un’elezione generale prima della scadenza naturale della legislatura in corso.
La Premier britannica ha giustificato questo repentino cambio di posizione in merito alla necessità di un passaggio elettorale dopo il referendum per la Brexit di giugno 2016, sostenendo che le opposizioni continuano a “giocare” a discapito dei cittadini britannici in un momento in cui sarebbe necessaria la massima unità. Allo stesso tempo, la Scozia minaccia un nuovo referendum per l’indipendenza e anche i Pari della Camera dei Lords non perdono occasione per contrastare le posizioni del Governo sulla Brexit.
Tenendo una snap election tra poco più di un mese, in data 8 giugno 2017, Theresa May, forte degli opinion poll che vedono le intenzioni di voto per il Partito Conservatore al 43% seguito dal Partito Laburista al 25%, spera di vedere rafforzata la sua leadership e conseguentemente di godere di una posizione più forte nel negoziato con l’Unione Europea.
Nel Regno Unito il Fixed-term Parliaments Act 2011 ha introdotto, a partire dal 2015, l’obbligo di indire elezioni generali ogni cinque anni al fine di dare maggiore stabilità ai Governi, in particolar modo a quelli di coalizione. Le ultime elezioni generali si sono tenute il 7 maggio 2015, pertanto le prossime si sarebbero dovute tenere nel 2020. La legge prevede tuttavia che le elezioni possano essere indette anticipatamente nel caso in cui una mozione a tal fine venga approvata da almeno due terzi della Camera dei Commons, o nel caso in cui venga approvata una mozione di sfiducia al Governo e nessun Governo venga confermato nei successivi 14 giorni.
Jeremy Corbyn, leader del Partito Laburista, ha accolto con soddisfazione la decisione della May nonostante i sondaggi gli assegnino un indice di gradimento tra i più bassi nella storia del partito e il forte rischio di perdere seggi in Parlamento rispetto alle ultime elezioni del 2015. Corbyn ha colto l’occasione per sottolineare i numerosi fallimenti dell’attuale Governo, non solo in relazione alla gestione della Brexit e alle divisioni che essa sta causando, ma anche con riferimento ai tagli al Servizio Sanitario Nazionale (NHS) e all’istruzione.
Nicola Sturgeon, Primo Ministro scozzese e leader del Partito Nazionale Scozzese, ha accusato Theresa May di volere le elezioni per puro calcolo politico, così da ottenere una maggioranza ancora più ampia in Parlamento approfittando delle debolezze attuali del Partito Laburista per poi imporre al Regno Unito una hard Brexit e maggiori tagli al bilancio senza incontrare opposizioni a Westminster. La Sturgeon ha aggiunto che il suo Partito si impegnerà a far valere con forza gli interessi della Scozia in vista delle elezioni di giugno.
Una volta superato positivamente il voto parlamentare, il Parlamento verrà sciolto 25 giorni prima delle elezioni, vale a dire il 3 maggio 2017. Durante questo periodo il negoziato per la Brexit procederà senza interruzioni.
Davide Scavuzzo