In data 1 novembre 2017, il Sanctions and Anti-Money Laundering Bill, ossia la legge britannica in materia di sanzioni internazionali e misure antiriciclaggio, è stato discusso in seconda lettura alla Camera dei Lord.
Il disegno di legge consentirebbe al Regno Unito di attuare sia le sanzioni obbligatorie in quanto membro delle Nazioni Unite, sia quelle ulteriori eventualmente stabilite a livello nazionale dopo la Brexit. Infatti, né la legislazione britannica attualmente vigente, né la legislazione europea che verrà trasposta nell’ordinamento interno dal Great Repeal Bill, costituiscono una base giuridica sufficiente in questo settore.
In particolare, il disegno di legge permetterebbe al Governo britannico di:
- imporre sanzioni per rispettare gli obblighi derivanti dall’appartenenza del Regno Unito alle Nazioni Unite ed altri obblighi internazionali;
- imporre sanzioni finanziarie, in materia di immigrazione, scambi commerciali e trasporti;
- prevedere deroghe e autorizzazioni volte a consentire l’esercizio di attività che sarebbero altrimenti proibite o limitate da sanzioni, ad esempio per permettere che l’attrezzatura utilizzata dalle missioni di pace possa essere esportata in uno Stato soggetto a sanzioni;
- prevedere procedimenti di sindacato amministrativo e giudiziario per garantire a cittadini e organizzazioni il diritto di opporsi alle sanzioni loro comminate;
- aggiornare le previsioni esistenti in materia di antiriciclaggio e di finanziamento del terrorismo, in particolare le Money Laundering, Terrorist Financing and Transfer of Funds (Information on the Payer) Regulations del 2017, che traspongono nell’ordinamento britannico la Quarta Direttiva Antiriciclaggio e sono entrate in vigore il 26 giugno 2017.
La proposta di legge è stata presentata da Lord Ahmad of Wimbledon il 18 ottobre 2017 e verrà esaminata in sede di commissione nel mese di novembre 2017.
Davide Scavuzzo