IL 26 SETTEMBRE, PRESSO IL PICCOLO TEATRO GRASSI DI MILANO, LA SEZIONE 2 DEL PATTO PER MILANO (“INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA”), SOTTOSCRITTO IN DATA 13 SETTEMBRE 2016 DAL PREMIER MATTEO RENZI E DAL SINDACO GIUSEPPE SALA A PALAZZO MARINO, HA INIZIATO AD AVERE CONCRETA ESECUZIONE.
La Sezione rappresenta l’endorsement definitivo del Governo non solo per dare inizio al progetto dello Human Technopole (“HT”), che dovrebbe nascere sull’ex area Expo, ma anche per formalizzare l’appoggio dell’esecutivo alla candidatura di Milano quale sede dell’Agenzia Europea del Farmaco (European Medicines Agency, “EMA”).
Al momento, sembra però vi sia stato il finanziamento del solo progetto HT con lo stanziamento di 80 milioni di euro che vanno ad aggiungersi ai 50 milioni di euro già stanziati dal Governo per entrare in Arexpo, la società incaricata di gestire la riconversione dell’area dell’esposizione universale.
Nei mesi scorsi sono state rese note le valutazioni della comunità internazionale sul progetto e a breve i risultati dovrebbero essere pubblicati sul sito del MIUR. Sembra, comunque, che i giudizi siano stati estremamente positivi. Ciò che al momento è unicamente noto è che il reclutamento internazionale dei professionisti dovrebbe avvenire ad opera di un panel di esperti operanti all’estero per evitare conflitti di interessi.
Quanto alla candidatura di Milano alla sede dell’EMA, nella Sezione 2 del Patto per Milano è stato riportato che “…il Governo e la Città, in stretto raccordo con la Regione Lombardia e le altre istituzioni pubbliche e private interessate, si impegnano a predisporre il dossier e a individuare le modalità più idonee per la sua presentazione in sede di Consiglio e Commissione Europea …”.
Quale responsabile della redazione del dossier da far pervenire al Consiglio e alla Commissione Europea è stata nominata Diana Bracco – in qualità di consigliera della Camera di Commercio.
La competizione tra i candidati – le più pericolose concorrenti Stoccolma, Madrid, Amsterdam e Varsavia – è molto agguerrita e il tempo non è molto.
L’EMA sorgerebbe sempre sull’ex area Expo e sono ora all’esame forme di incentivazione fiscale da inserire nel dossier, che potrebbero prevedere accordi con l’Agenzia Comunitaria per una esenzione totale o parziale dalle imposte sui redditi a favore dei loro dipendenti, oltre che l’avvio alla procedura per la creazione di una Zona Economica Speciale (“ZES”), anch’essa nell’area Expo, per la localizzazione di aziende innovative e di attività di ricerca e sviluppo.
Parallelamente, al fine di attrarre investimenti, la Giunta Comunale ha proposto di creare una società pubblico/privata che riprenda il modello londinese di London & Partners, anche con lo scopo di creare possibilità di partecipazione delle imprese private nella crescita non solo e non tanto economica della città, quanto anche culturale e turistica.
Il tema che potrebbe essere portato avanti parallelamente dal Governo, ma non sembra essere una sua priorità, è la candidatura di Milano, sempre in sostituzione di Londra, quale divisione centrale di prima istanza del Tribunale Unificato dei Brevetti, competente proprio in materia di life science.
Il Tribunale sarebbe un’ulteriore occasione non solo per Milano, ma anche per l’Italia, il suo prestigio e la sua economia. Ancora una volta la concorrenza è forte e se non ci si muove velocemente sarà un’opportunità persa.
Silvia Doria