In data 2 giugno 2021, l’Unione Europea e il Regno Unito hanno concluso i negoziati su un accordo di massima che fissa i limiti di cattura totali ammissibili (total allowable catches, TAC) degli stock ittici gestiti congiuntamente per il 2021, secondo quanto stabilito dall’Accordo sugli scambi e la cooperazione del 24 dicembre 2020[1].
La pesca è sempre stato uno degli argomenti storicamente più controversi tra le parti. Nel dicembre 2020, in un clima di totale incertezza in merito all’esito dei negoziati relativi all’Accordo sugli scambi, gli Stati Membri avevano rinnovato per tre mesi (fino a marzo 2021) i contingenti di cattura 2020 per gli stock in comune con il Regno Unito, in modo da consentire ai pescatori di continuare le loro attività anche in caso di no deal. Data la possibilità che le due parti non raggiungessero un accordo in tempo utile, inoltre, nella riunione del Consiglio del 22-23 marzo 2021 gli Stati Membri avevano deciso di estendere ulteriormente le opportunità di pesca provvisorie fino al 31 luglio 2021.
Le nuove quote per il 2021, tuttavia, non erano state concordate, di talché le tensioni tra le due parti avevano iniziato ad aumentare. Più particolarmente, nel maggio 2021 la Commissione aveva accusato il Regno Unito di aver violato le norme dell’Accordo sugli scambi relative alla pesca[2] assoggettando a condizioni la concessione di licenze al naviglio da pesca francese operante nel mare circostante alle Isole del Canale. Ciò aveva spinto, da un lato, i pescatori ad organizzare una protesta in mare fuori dal porto di Jersey e, dall’altro, il governo britannico ad intervenire inviando due navi militari. Il tutto, con notevole eco mediatica.
Basato sui migliori pareri scientifici disponibili in merito allo stato degli stock ittici forniti dal Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (International Council for the Exploration of the Sea, ICES)[3], e tenendo conto di importanti principi di sostenibilità e gestione quali, tra gli altri, il rendimento massimo sostenibile (maximum sustainable yield, MSY)[4] e l’approccio precauzionale[5], il nuovo accordo stabilisce i TAC per 75 stock ittici condivisi per il 2021, nonché per alcuni stock di acque profonde per il 2021 e il 2022. Più particolarmente, il 25% dei diritti di pesca dei pescherecci europei nelle acque britanniche sarà trasferito alla flotta del Regno Unito per un periodo di cinque anni (fino al 30 giugno 2026), mentre la quota di pesca dell’Unione nelle acque del Regno Unito sarà ridotta del 15% nel primo anno e di 2,5 punti percentuali in ogni anno successivo. L’accordo, inoltre, stabilisce nel dettaglio le modalità secondo cui ogni specie ittica sarà ripartita tra il Regno Unito e l’Unione durante il suddetto periodo.
La Commissione proporrà ora al Consiglio di incorporare l’accordo nella legislazione europea, in modo che esso possa divenire applicabile tra le parti.
[1] Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.
[2] Si veda la Rubrica no. 5) dell’Accordo, intitolata “Pesca”.
[3] L’ICES è un forum scientifico multidisciplinare per lo scambio di informazioni e idee su tutti gli aspetti delle scienze marine di pertinenza del Nord Atlantico nonché per la promozione e il coordinamento della ricerca marina da parte degli scienziati all’interno dei Paesi membri.
[4] Il MSY indica il valore massimo valore del rendimento delle attività di pesca che può essere mantenuto nel lungo periodo senza intaccare la consistenza e la capacità di rigenerazione delle popolazioni ittiche.
[5] L’approccio precauzionale nella gestione della pesca consiste nell’agire con cautela qualora le conoscenze scientifiche siano incerte, non utilizzando l’assenza di informazioni scientifiche adeguate come motivo per rimandare un’azione o astenersi dall’adottare le misure necessarie per evitare gravi danni agli stock ittici o al loro ecosistema.