NO DEAL SCENARIO. IL CONSIGLIO INTRODUCE DELLE MISURE DI EMERGENZA RIGUARDANTI IL BILANCIO DELL’UE PER IL 2019

In data 9 luglio 2019 il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato un Regolamento contenente delle misure di emergenza per l’esecuzione e il finanziamento del bilancio dell’Unione per il 2019 in caso di una Brexit senza accordo[1]. Il nuovo quadro di emergenza, approvato dal Parlamento Europeo il 17 aprile 2019[2], rientra nella posizione dell’Unione, più volte affermata da quando il Regno Unito ha notificato la propria intenzione di recedere, di continuare a far sì che esso rispetti gli obblighi finanziari risultanti dall’intero periodo di appartenenza. Tale principio è stato ribadito anche negli Orientamenti del Consiglio Europeo del 29 aprile 2017 per i negoziati sulla Brexit[3] e nel progetto di accordo di recesso concordato dai 27 Stati Membri e dal Governo britannico nel novembre 2018[4].

Le misure previste, che mirano a mitigare l’impatto di un eventuale no deal scenario sul finanziamento di un’ampia gamma di settori, quali la ricerca e l’agricoltura, non pregiudicano l’accordo da negoziare in caso di hard Brexit, in merito alla liquidazione finanziaria tra l’Unione e il Regno Unito, che dovrebbe coprire tutti gli obblighi reciproci risultanti dall’appartenenza all’Unione.

Le misure introdotte garantiranno che i beneficiari del Regno Unito continueranno a ricevere i versamenti e i trasferimenti di fondi maturati prima del recesso, purché lo Stato uscente continui a versare i contributi concordati nel bilancio dell’Unione per il 2019. 

Il Regno Unito dovrà confermare formalmente che contribuirà al finanziamento del bilancio europeo adottato per il 2019, dovrà accettare i necessari controlli e audit per i programmi e le azioni dell’Unione in corso e dovrà effettuare il primo versamento al bilancio dell’Unione per il periodo successivo al recesso. Solo nel caso in cui tali condizioni siano rispettate verrà mantenuta l’ammissibilità del Regno Unito e dei suoi organismi ai finanziamenti dal bilancio europeo nel 2019. Infatti, qualora il Regno Unito dovesse interrompere i pagamenti o in presenza di carenze significative nell’esecuzione dei controlli e degli audit, il quadro di emergenza cesserebbe di applicarsi.

A condizione che il Regno Unito versi il proprio contributo per l’intero 2019, pertanto, il Paese ed i suoi organismi risulteranno ammissibili ai fini dei bandi di gara, degli inviti a presentare proposte, dei concorsi e delle altre procedure che possono dar luogo a finanziamenti dal bilancio dell’Unione, alla pari con gli altri Stati Membri e le persone e gli organismi ivi stabiliti, ad eccezione dei casi specifici connessi alla sicurezza e alla perdita dello status di membro della Banca Europea per gli Investimenti.

Sara Capruzzi


[1]Regolamento (UE, Euratom) 2019/1197 del Consiglio, del 9 luglio 2019, relativo alle misure riguardanti l’esecuzione e il finanziamento del bilancio generale dell’Unione nel 2019 in relazione al recesso del Regno Unito dall’Unione. GUUE L 189 del 15.07.2019.

[2]Risoluzione legislativa del Parlamento europeo, del 17 aprile 2019, concernente il progetto di regolamento del Consiglio relativo alle misure riguardanti l’esecuzione e il finanziamento del bilancio generale dell’Unione nel 2019 in relazione al recesso del Regno Unito dall’Unione, disponibile al seguente LINK.

[3]Orientamenti del Consiglio europeo, del 29 aprile 2018, a seguito della notifica del Regno Unito a norma dell’articolo 50 TUE, disponibili al seguente LINK.

[4]Draft Agreement on the withdrawal of the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland from the European Union and the European Atomic Energy Community, as agreed at negotiators’ level on 14 November 2018.