Il Ministro per la Brexit, David Davies, ha presentato in data 30 marzo un White Paper dal titolo “Legislating for the United Kingdom’s withdrawal from the European Union” che delinea i primi dettagli relativi al Great Repeal Bill, la legge con la quale il Governo del Regno Unito si appresta a trasporre le norme europee direttamente applicabili in fonti di diritto interno.
Nel White Paper vengono evidenziati in maniera estremamente sintetica i tre principali obiettivi perseguiti dal Great Repeal Bill:
- abrogare l’European Communities Act del 1972 per restituire la piena sovranità alle istituzioni britanniche;
- convertire il diritto UE vigente al momento della Brexit in legislazione nazionale e preservare la legislazione nazionale che implementa atti unionali, permettendo l’ordinata continuità strutturale dell’ordinamento e la prosecuzione delle attività, evitando cambiamenti repentini delle normative;
- assegnare i poteri per promulgare atti legislativi secondari con i quali si potranno apportare le correzioni e le modifiche essenziali alla corretta applicazione di talune leggi una volta avvenuta l’uscita dall’Unione.
Il White Paper chiarisce altresì che la Brexit sancirà la fine della giurisdizione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea per quanto riguarda il Regno Unito. Il case law della Corte di Giustizia continuerà ad essere rilevante solo per i casi in cui sarà necessario interpretare il significato di una legge derivante dal diritto dell’Unione; per tutti gli altri casi, le Corti nazionali godranno di piena giurisdizione sull’interpretazione delle leggi del Regno Unito senza dover far alcun riferimento alla giurisprudenza della Corte di Giustizia. Dopo Brexit, in caso di contrasti tra una disposizione derivante dal diritto UE e una nuova legge nazionale, sarà la legge nazionale a prevalere su quella UE e non viceversa come accade oggi.
Il Ministro per la Brexit, David Davis, ha sottolineato che il Great Repeal Bill presentato nel White Paper consentirà un’ordinata uscita del Regno Unito dall’Unione Europea mantenendo invariate le protezioni garantite dalle più importanti normative europee come quelle sui lavoratori, sui consumatori e sull’ambiente.
Il laburista Keir Starmer, Ministro ombra per la Brexit, ha evidenziato come il documento presentato da Davis affida rilevanti poteri al Governo senza garantire alcun potere di controllo al Parlamento.
Dall’altro lato, l’Unione Europa ha delineato la sua strategia relativa al negoziato per la Brexit presentando, in data 31 marzo, le Linee Guida che definiscono il quadro per le negoziazioni per l’uscita del Regno Unito dall’UE, nonché la posizione generale e i principi che l’Unione perseguirà durante le trattative.
Le Linee Guida, presentate dal Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, delineano un approccio graduale, con priorità data a un’uscita ordinata del Regno Unito dall’Unione. Solo in seguito, quando le discussioni sull’accordo di “divorzio” mostreranno “progressi sufficienti”, le trattative sugli gli accordi commerciali futuri potranno iniziare.
L’accordo sulle modalità di ritiro includerà, tra l’altro, garanzie reciproche per definire lo status dei cittadini europei e britannici, il rispetto degli obblighi economici del Regno Unito e la questione della competenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea per i procedimenti pendenti.
Durante il negoziato, l’Unione Europea agirà unitariamente e non vi saranno accordi separati tra singoli Stati membri e Regno Unito su questioni relative alla Brexit. È stato inoltre sottolineato come, al fine di preservare l’integrità del mercato unico, sarà esclusa la partecipazione del Regno Unito allo stesso in relazione a singoli settori.
Uno Stato non membro dell’Unione, che non rispetta gli obblighi imposti agli Stati membri, non potrà godere dei diritti e dei benefici che l’accesso al mercato unico offre; a tal proposito, il Consiglio Europeo accoglie con favore il riconoscimento da parte del Governo britannico che le quattro libertà fondamentali del mercato unico sono indivisibili e che, di conseguenza, non ci potrà essere “cherry picking”.
Le Linee Guida dovranno essere approvate dai 27 Stati membri durante il vertice del Consiglio Europeo che si terrà il 29 aprile 2017. Il capo del gruppo di lavoro della Commissione responsabile per i negoziati per la Brexit, Michel Barnier, prevede di avviare le trattative nel mese di giugno. Vi saranno pertanto circa 16 mesi per concludere le basi dell’accordo di recesso, che potrà essere ratificato dalle parti in tempo utile per l’uscita effettiva del Regno Unito secondo l’articolo 50 del Trattato di Unione, ossia entro il 29 marzo 2019.
Davide Scavuzzo e Sara Capruzzi