NEGOZIATI BREXIT. SECONDO UNO STUDIO GOVERNATIVO LE CONSEGUENZE PER L’ECONOMIA BRITANNICA SARANNO IN QUALSIASI CASO NEGATIVE

Secondo una valutazione d’impatto della Brexit sull’economia britannica elaborata dal Governo e trapelata su alcuni siti d’informazione, indipendentemente dallo scenario considerato, le conseguenze della Brexit sull’economia britannica saranno negative.

L’economia del Regno Unito nei prossimi 15 anni crescerebbe con un tasso più basso del 5% rispetto alle previsioni attuali se all’esito dei negoziati con l’Unione Europea si riuscisse a raggiungere un accordo di libero scambio. Se, invece, il Regno Unito si accordasse sulla permanenza nel Mercato Unico e l’adesione allo Spazio Economico Europeo, la crescita risulterebbe comunque più bassa del 2% rispetto alle previsioni. Lo scenario di una hard Brexit senza alcun accordo commerciale con l’Unione comporterebbe stime di crescita più basse dell’8% rispetto alle attuali prospettive.

Le previsioni negative, che il Governo aveva preferito non pubblicare, sono confermate con riferimento a pressappoco tutti i settori economici presi in considerazione, ad eccezione del comparto agricolo, e per tutte le regioni del Regno Unito. La valutazione evidenzia anche il rischio che lo status di centro finanziario di Londra possa risentire negativamente della Brexit.

Nell’analisi, viene previsto un contributo positivo di circa lo 0,2% sul PIL britannico a lungo termine, dovuto all’accordo commerciale che si presume verrà concluso con gli Stati Uniti.

La pubblicazione di questa valutazione d’impatto rende ancora più incerto il futuro politico di Theresa May. Dopo le fallimentari elezioni anticipate di giugno 2017, conclusesi con una perdita di 13 seggi in Parlamento per il partito Conservatore e la necessità di formare un Governo di coalizione, sono sempre di più coloro che nutrono dubbi sulle promesse della May in merito alla volontà di perseguire, e alla capacità di realizzare, una Brexit senza compromessi. Il clima fra i Tories è sempre più teso tra chi è da sempre contrario e preferirebbe una soft Brexit e chi propende per una hard Brexit, anche a costo di non concludere alcun accordo con l’Unione Europea.

In qualsiasi caso, l’importanza del documento è stata minimizzata da politici e analisti che hanno sottolineato come le previsioni sulle conseguenze economiche del referendum per la Brexit si sono spesso rivelate inattendibili e hanno ricordato che i cittadini britannici con il loro voto hanno espresso il desiderio di riappropriarsi della loro indipendenza e del loro futuro, anche se ciò dovesse comportare alcuni sacrifici economici.

 

Davide Scavuzzo