In data 29 gennaio 2018, il Consiglio “Affari Generali”, riunitosi nella formazione a 27 Stati Membri, ha autorizzato la Commissione Europea ad avviare i negoziati per la definizione di un periodo transitorio finalizzato ad agevolare la stabilizzazione dei rapporti istituzionali e commerciali tra Unione e Regno Unito dopo la Brexit.
Sulla base delle direttive di negoziato supplementari approvate dal Consiglio:
- dal 30 marzo 2019 il Regno Unito sarà un Paese Terzo e perderà il diritto ad essere rappresentato nelle istituzioni, organi e organismi dell’Unione;
- il periodo di transizione dovrà essere definito chiaramente e limitato precisamente nel tempo, e dovrà concludersi non oltre il 31 dicembre 2020. Le disposizioni dell’accordo di recesso relative ai diritti dei cittadini dovranno quindi applicarsi dalla data in cui termina il periodo di transizione;
- fino al termine del periodo di transizione, il Regno Unito continuerà a partecipare all’unione doganale e al mercato unico (con tutte e quattro le libertà) e l’acquis dell’Unione continuerà ad applicarsi integralmente nei suoi confronti e al suo interno esattamente come se fosse ancora uno Stato membro. Di conseguenza, il Regno Unito rimarrà per tale periodo vincolato agli obblighi derivanti dagli accordi conclusi con i Paesi Terzi. Qualsiasi modifica dell’acquis decisa nel periodo di transizione si applicherà automaticamente anche al Regno Unito;
- inoltre, durante il periodo di transizione al Regno Unito si applicheranno tutti gli esistenti strumenti e istituti dell’Unione in materia di regolamentazione, bilancio, vigilanza, attività giudiziaria ed esecuzione, ivi compresa la competenza della Corte di Giustizia.
Le direttive di negoziato sul periodo transitorio sono in linea con gli orientamenti del Consiglio Europeo del 29 aprile 2017 e con le precedenti direttive di negoziato del 22 maggio 2017. Le disposizioni di transizione concordate verranno pubblicate insieme alla bozza di testo dell’accordo di recesso. L’accordo effettivo dovrà essere concluso dal Consiglio a 27, previa approvazione del Parlamento Europeo, e dal Regno Unito, conformemente alle rispettive procedure costituzionali.
In una lettera indirizzata a imprenditori e leader d’impresa in data 26 gennaio 2018, il Governo britannico aveva rassicurato il settore industriale ribadendo la volontà di garantire un’uscita ordinata del Regno Unito dall’Unione e, dunque, un periodo transitorio durante il quale l’operatività delle imprese rimarrà tendenzialmente simile alla realtà odierna, sia per quanto riguarda l’applicabilità delle normative europee e degli accordi internazionali conclusi dall’Unione in tutti i settori, che per quanto riguarda la libertà dei cittadini europei di vivere e lavorare nel Regno Unito. A parere del Governo, il periodo di transizione, garantendo continuità nei rapporti commerciali immediatamente dopo la Brexit, permetterà ad imprese e cittadini di prepararsi in modo adeguato al futuro fuori dall’Unione.
Davide Scavuzzo