LA HOUSE OF LORDS VOTA PER RESTARE NEL MERCATO UNICO EUROPEO

In data 8 maggio 2018 la House of Lords ha votato un emendamento all’European Union (Withdrawal) Bill per consentire al Regno Unito di continuare a far parte dello Spazio Economico Europeo (SEE).

I Membri della House of Lords, con 247 voti a favore e 218 voti contrari, hanno approvato l’emendamento 110A allo European Union (Withdrawal) Bill, la legge che convertirà le norme europee in diritto interno, consentendo al Governo di decidere quali norme e regolamenti mantenere post-Brexit. L’emendamento introduce, nella Clausola 19, quanto segue: “… (2B) But none of the remaining provisions may come into force until it is a negotiating objective of the Government to ensure that an international agreement has been made which enables the United Kingdom to continue to participate in the European Economic Area after exit day. (2C) Regulations under this Act may not repeal or amend subsection (2B)…”[1].

Grazie all’adesione all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo, il Regno Unito potrebbe continuare ad avere libero accesso al Mercato Unico dopo la Brexit pur non essendo membro dell’Unione, come accade attualmente con tre dei quattro Stati membri dell’Associazione Europea di Libero Scambio (EFTA): Islanda, Liechtenstein e Norvegia. La Svizzera decise di non prendere parte all’accordo sullo SEE preferendo concludere una serie di accordi bilaterali con l’Unione. I Parlamentari che hanno espresso voto favorevole, tra cui i laburisti Lord Alli, Lord Kinnock, Lord Mandelsone Lord Hain, hanno sottolineato l’importanza della partecipazione del Regno Unito allo SEE per lo scambio transfrontaliero di servizi quali la vendita al dettaglio, il turismo, i trasporti, le comunicazioni e il settore finanziario, al fine di evitare conseguenze negative per l’economia britannica e di fornire sicurezza alle imprese.

I Parlamentari contrari all’emendamento, invece, hanno ribadito che questo va ad indebolire la posizione del Governo nella direzione di una hard Brexit, poiché la partecipazione allo SEE non consentirebbe al Regno Unito di mantenere il pieno controllo sulle proprie frontiere e ridurrebbe il suo potere legislativo. In particolare, il Ministro per la Brexit, Lord Callanan,ha specificato che la partecipazione al Mercato Unico attraverso l’adesione allo SEE implicherebbe sottostare alla legislazione europea che viene costantemente incorporata nell’Accordo SEE, senza alcun potere di voto né di veto su tale normativa, ed accettare la giurisdizione della Corte EFTA vigente anche per i Paesi membri dell’EFTA che partecipano all’Accordo SEE. A tal proposito si noti che la Corte EFTA e la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) sono due istituzioni indipendenti e separate, tuttavia, i giudici della Corte EFTA attribuiscono abitualmente valore preminente alla giurisprudenza della CGUE. Infatti, le due Corti sono spesso chiamate a pronunciarsi su casi molto simili riguardanti l’applicazione delle medesime normative. Ciò implica che nelle materie regolate dall’Accordo SEE, il Regno Unito resterebbe sostanzialmente vincolato all’acquiscomunitario e alla giurisprudenza della Corte EFTA e, indirettamente, della Corte di Giustizia, con corrispondente limitazione della giurisdizione nazionale.

Il voto è politicamente significativo se si considera che 17 Membri del Partito Conservatore hanno votato a favore dell’emendamento. A ciò si aggiunga l’approvazione, sempre da parte della House of Lords,di un emendamento che ha eliminato dal testo dello European Union (Withdrawal) Billil riferimento alla data di uscita (emendamento 95), prevista per il 29 marzo 2019.

Lo European Union (Withdrawal) Bill verrà esaminato dalla House of Lordsin terza lettura in data 16 maggio 2018, e verrà successivamente inviato alla Camera dei Comuni che si pronuncerà sugli emendamenti approvati dai Lords.

[1]La versione originale della Clausola 19 dello European Union (Withdrawal) Bill dispone quanto segue: “…19 Commencement and short title (1) The following provisions —
(a) sections 7 to 10 (including Schedule 2),
(b) section 12 (including Schedule 4),
(c) sections 14 to 16 (including Schedules 6 and 7),
(d) section 17(1) to (3) and (5),
(e) section 18, and
(f) this section, come into force on the day on which this Act is passed.

(2) The remaining provisions of this Act come into force on such day as a Minister of the Crown may by regulations appoint; and different days may be appointed for different purposes.

(3) This Act may be cited as the European Union (Withdrawal) Act 2018…”.