LA BANK OF ENGLAND OFFRE RASSICURAZIONI AL SETTORE FINANZIARIO PER IL DOPO BREXIT

La Bank of England, la banca centrale britannica, ha rilasciato un documento con il quale dichiara di aspettarsi che, dopo la Brexit, la cooperazione nella supervisione bancaria tra il Regno Unito e l’Unione Europea continuerà ad essere elevata. Di conseguenza, le banche e le imprese di assicurazioni che non conducono attività al dettaglio sul territorio britannico, potranno continuare le proprie attività come filiali, senza dover istituire delle società controllate nel Regno Unito ed ottenere la relativa autorizzazione ad operare nel mercato britannico.

Più di 100 banche operanti a Londra sono filiali di istituti di credito con sede in altre parti dell’Unione Europea, ed operano nel Regno Unito grazie al passaporto europeo per i servizi finanziari. Le filiali offrono un modo semplice per le banche di spostare denaro nelle loro operazioni internazionali. Il passaggio da una filiale ad una società controllata è un processo complesso e costoso che per le più grandi banche internazionali potrebbe costare miliardi di euro.

Il passaporto europeo per i servizi finanziari permette alle banche, alle società di assicurazioni e alle società d’intermediazione mobiliare europee di operare in tutta l’Unione sulla base dell’autorizzazione delle autorità del Paese d’origine, consentento loro di offirire i propri servizi in qualunque Stato Membro.

Dopo l’uscita dall’Unione, tale strumento non sarà più utilizzabile dalle banche britanniche, né dalle banche europee operanti nel Regno Unito. Michel Barnier, capo negoziatore per l’Unione Europea, ha affermato che non vi sarà spazio all’interno del futuro accordo commerciale con lo Stato uscente per i servizi finanziari e che, pertanto, l’uscita dal mercato unico comporta anche la perdita del passaporto europeo.

La proposta della Bank of England rappresenta quindi un tentantivo di preservare la posizione di Londra come centro finanziario globale, nonché un tentativo di garantire certezza e continuità delle operazioni per le banche.

 

Davide Scavuzzo