IL REGNO UNITO HA RATIFICATO L’ACCORDO SUL TRIBUNALE UNIFICATO DEI BREVETTI NON OSTANTE LE INCERTEZZE DELL’EFFETTO BREXIT

In data 26 aprile 2018 il Sottosegretario di Stato per la Scienza, la Ricerca e l’Innovazione Sam Gyimahha annunciato che il Regno Unito ha ratificato l’Accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti(TUB).

L’Accordo prevede l’istituzione di un Tribunale Unificato dei Brevetti per la composizione delle controversie relative ai brevetti europei e ai brevetti europei con effetto unitario, composto da un Tribunale di primo grado e da una Corte d’Appello. L’Accordo prevede che il TUB applicherà il diritto dell’Unione nella sua integralità, rispettandone il primato. Inoltre, quale Tribunale comune agli Stati Membri contraenti e parte del loro ordinamento giudiziario, il Tribunale coopererà con la Corte di Giustizia dell’Unione Europea per garantire la corretta applicazione e l’interpretazione uniforme del diritto dell’Unione, basandosi sulla giurisprudenza della Corte e ponendo domande di pronuncia pregiudiziale conformemente all’articolo 267 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Le decisioni della Corte di Giustizia dell’Unione Europea saranno vincolanti per il TUB.

L’Accordo è stato aperto alla firma di qualsiasi Stato Membro il 19 febbraio 2013. Ai sensi dell’articolo 89 dell’Accordo, il TUB “… entra in vigore il 1° gennaio 2014 o il primo giorno del quarto mese successivo al deposito del tredicesimo strumento di ratifica o di adesione conformemente all’articolo 84, inclusi i tre Stati nei quali il maggior numero di brevetti europei aveva effetto nell’anno precedente a quello in cui ha luogo la firma dell’accordo, o il primo giorno del quarto mese successivo alla data di entrata in vigore delle modifiche del regolamento (UE) n. 1215/2012 relative alle relazioni con il presente accordo, se questa data è posteriore…”.

La ratifica del Regno Unito costituisce un importante passo avanti per la nascita del TUB in quanto tale Stato rientra, insieme a Germania e Francia, tra i tre Paesi con il numero più alto di brevetti rilasciati nel periodo 2012-2013, la cui ratifica è necessaria per l’entrata in vigore dell’Accordo. La Francia ha ratificato l’Accordo il 14 marzo 2014, mentre la ratifica della Germania è attualmente sospesa a causa di un procedimento pendente di fronte alla Corte Costituzionale Federale tedesca (Bundesverfassungsgericht, BVerfG) in cui viene contestata la costituzionalità della normativa nazionale che consente la ratifica dell’Accordo (Causa Az. 2 BvR 739/17).

La Brexit porterà con sé numerose incertezze sul futuro dell’Accordo e del Tribunale stesso. Se da un lato l’Accordo sul TUB è un accordo internazionale, dall’altro esso ne restringe la ratifica ai soli Stati Membri dell’Unione Europea. L’Accordo ribadisce inoltre il primato del diritto dell’Unione, che comprende il Trattato dell’Unione Europea (TUE), il TFUE, la Carta dei Diritti Fondamentali, i principi generali del diritto dell’Unione sviluppati dalla Corte di Giustizia, nonché la giurisprudenza della Corte e il diritto derivato dell’Unione.

L’articolo 87, paragrafo 2, dell’Accordo prevede che “… Il comitato amministrativo può modificare il presente accordo al fine di adeguarlo a un trattato internazionale in materia di brevetti o al diritto dell’Unione…” e, pertanto, l’articolo 84 relativo alla firma, ratifica e adesione dell’Accordo potrebbe essere modificato; tuttavia, da un punto di vista procedurale, non è chiaro quanto tale opzione sia concretamente praticabile.

A ciò si somma che l’Accordo assegna a Londra una delle sezioni della divisione centrale del Tribunale di primo grado (Parigi è designata come altra sede della divisione centrale, mentre l’altra sezione sarà ubicata a Monaco). È necessario attendere per capire se e come tale disposizione verrà modificata e quale Stato Membro, eventualmente, ospiterà detta sezione. In considerazione del numero di brevetti prodotti e popolazione, l’Italia (e Milano in particolare) potrebbe essere ben posizionata per ospitare la sezione attualmente prevista a Londra.

 

Davide Scavuzzo