IL REGNO UNITO HA PRESENTATO UN WHITE PAPER SUI FUTURI RAPPORTI CON L’UNIONE EUROPEA

Il 12 luglio 2018 il Governo britannico ha pubblicato un White Paper contenente una proposta dettagliata sulle future relazioni tra Regno Unito e Unione Europea post-Brexit, in linea con la strategia annunciata dalla Premier Theresa May a Chequers.

Dal documento emerge la volontà dello Stato uscente di costruire un rapporto che rifletta la storia e gli stretti legami tra Regno Unito e Unione Europea, che apporti benefici reali a entrambe le parti e che si basi in particolar modo su una collaborazione economica e in materia di sicurezza.

Con riferimento ai futuri rapporti commerciali, il Governo britannico ritiene che Londra e Bruxelles dovrebbero garantire l’accesso ai rispettivi mercati per lo scambio delle merci. A tal fine, il Governo di Theresa May propone la creazione di un’area di libero scambio per i beni, che eviti la necessità di controlli doganali e regolamentari alle frontiere e consenta ai prodotti di conformarsi ad approvazioni e autorizzazioni per poter essere commercializzati in entrambi i mercati, in modo da evitare l’eventuale insorgere di una frontiera fisica (“hard border”) tra Irlanda e Irlanda del Nord. L’area di libero scambio dovrebbe essere resa possibile da disposizioni che garantiscano certezza giuridica alle imprese europee e britanniche e che consentano loro di competere equamente sui mercati europei e del Regno Unito. In particolare, la visione del Governo britannico per le future relazioni economiche con l’Unione Europea include i seguenti elementi: (i) un “manuale comune” per i prodotti, inclusi i prodotti agro-alimentari, che copra solo le regole necessarie per garantirne il libero scambio; (ii) la partecipazione del Regno Unito alle Agenzie europee che forniscono le autorizzazioni per i prodotti in settori altamente regolamentati, come l’Agenzia europea delle sostanze chimiche, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea e l’Agenzia europea per i medicinali; (iii) l’introduzione di un Accordo doganale agevolato (Facilitated Customs Arrangement) che elimini la necessità di controlli doganali tra Regno Unito e Unione; (iv) delle disposizioni economiche e regolamentari per i servizi finanziari, in modo da preservare i reciproci vantaggi dei mercati integrati e garantire la stabilità finanziaria, nel rispetto del diritto del Regno Unito e dell’Unione Europea di controllare l’accesso ai propri mercati; tali accordi, tuttavia,  non potranno replicare il regime di “passaporti” europei attualmente in uso.

Con riguardo, invece, alla futura partnership in materia di sicurezza, il Governo britannico suggerisce la continuità della partecipazione dello Stato uscente alle principali Agenzie, come l’European Union Agency for Law Enforcement Cooperation (Europol) e il European Union’s Judicial Cooperation Unit (Eurojust), consentendo lo scambio di informazioni e coordinando in maniera efficiente le indagini e i procedimenti giudiziari. La proposta britannica prevede altresì disposizioni specifiche per la collaborazione in materia di politica estera, difesa e sviluppo e una continua cooperazione e supporto nelle operazioni militari e per il rafforzamento della competitività dell’industria europea della difesa.

Per il raggiungimento di tali obiettivi, il Governo britannico prevede un Accordo di Associazione, nel quale vengano previsti dialoghi regolari tra i leader del Regno Unito e dell’Unione Europea per garantire il funzionamento corretto dei futuri rapporti.

La proposta del Regno Unito è stata accolta con favore dall’Unione Europea. In particolare, il Brexit Steering Group del Parlamento Europeo ha apprezzato la formula dell’Accordo di Associazione per le future relazioni tra Regno Unito e Unione Europea, ricordando tuttavia che la negoziazione di tali relazioni è condizionata al raggiungimento di un Accordo di Recesso che consenta l’uscita ordinata del Regno Unito dall’Unione. Il Parlamento Europeo ha sottolineato che l’Accordo di Recesso dovrà contenere la cosiddetta soluzione di “backstop”, in base alla quale, in assenza di un accordo alternativo, l’Irlanda del Nord rimarrà parte del Mercato unico e dell’Unione doganale, nonché disposizioni concrete su un meccanismo di risoluzione delle controversie tra Regno Unito e Unione Europea.

 

Davide Scavuzzo