A seguito del meeting politico tenutosi il 24 gennaio 2019 tra cinque Ministri britannici ed il Governo di Gibilterra, il Regno Unito e Gibilterra hanno concluso un Accordo sull’implementazione del Protocollo relativo allo status di Gibilterra allegato all’Accordo di recesso[1].
Il Protocollo su Gibilterra prevede una stretta cooperazione tra Spagna e Regno Unito nei confronti di Gibilterra per l’attuazione delle disposizioni dell’Accordo di recesso in materia di diritti dei cittadini e regola la cooperazione amministrativa tra le Autorità competenti in una serie di ambiti di intervento.
L’Accordo sull’implementazione del Protocollo è stato firmato da Fabian Picardo, Primo Ministro di Gibilterra, e David Lidington, Cancelliere del Ducato di Lancaster e facente funzioni di Vice Primo Ministro britannico, e sottolinea il ruolo del Governo di Gibilterra e delle altre Autorità competenti nell’ambito della Brexit. Viene ribadito l’impegno da parte del Regno Unito e di Gibilterra di garantire future relazioni con l’Unione Europea che tengano conto delle particolari esigenze geografiche, socio-economiche e costituzionali del territorio di Gibilterra[2].
In tale occasione, è stato concluso anche un Memorandum of Understanding (MoU) tra le Autorità di regolamentazione del gioco d’azzardo britanniche e di Gibilterra, mirante a garantire che gli operatori dei giochi e scommesse stabiliti a Gibilterra continueranno ad avere accesso al mercato del Regno Unito dopo la Brexit.
In Europa, le maggiori multinazionali del gioco sono stabilite nel Regno Unito, mentre un numero elevato di imprese di gioco online di seconda fascia è collocato a Gibilterra che, pur non facendo parte del Regno Unito in senso costituzionale, vi rientra per l’ordinamento dell’Unione mantenendo un regime fiscale molto favorevole. I grandi bookmakers britannici offrono i loro servizi, sia online che offline, nella maggior parte degli Stati Membri, sia con filiali proprie, che in modalità transfrontaliera. I bookmakers online residenti a Gibilterra offrono anch’essi i loro servizi ovunque nell’Unione.Peraltro, il settore dei giochi e delle scommesse potrebbe subire un notevole impatto nell’eventualità di un no-deal scenario. In assenza di un accordo, infatti, i bookmakers britannici e quelli stabiliti a Gibilterra diverranno a tutti gli effetti imprese stabilite in uno Stato Terzo, che non avranno automaticamente titolo ad operare nell’Unione esercitando le libertà di stabilimento e prestazione dei servizi. Va inoltre sottolineato che, in materia di licenze e autorizzazioni per l’esercizio delle attività di gioco e scommessa, la sede o residenza del titolare in uno Stato Membro dell’Unione o in un Paese dello Spazio Economico Europeo (SEE) continuerà a costituire sempre un requisito qualificante. Di conseguenza, sempre in caso di assenza di accordi specifici, i bookmakers inglesi e quelli stabiliti a Gibilterra non avrebbero più i requisiti per ottenere licenze, autorizzazioni e concessioni di gioco nell’Unione, e potrebbero finanche perdere quelle attualmente possedute[3].
Sara Capruzzi
[1]Concordat concerning the implementation of the Gibraltar Protocol to the Withdrawal Agreement and related Memoranda of Understanding. Disponibile al seguente LINK.
[2]Gibilterra, penisola collocata sulla costa meridionale della Spagna, è un Territorio d’oltremare del Regno Unito che gode di una legislazione indipendente, eccetto per quanto riguarda gli affari internazionali. Non è un membro effettivo dell’Unione Europea, ma del Trattato di adesione all’Unione Europea del Regno Unito. Per maggiori informazioni sullo statusdi Gibilterra, si veda il nostro contributo disponibile al seguente LINK.
[3]Per maggiori informazioni sull’impatto della Brexit per i servizi di gioco e scommesse, si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.