Il 23 luglio 2019 l’ex Ministro degli Esteri Boris Johnson è stato eletto leader del Partito conservatore, divenendo nuovo Primo Ministro. Durante la campagna elettorale, Johnson ha spesso ribadito che, qualora non fosse possibile rinegoziare un nuovo accordo di uscita con l’Unione, il 31 ottobre 2019 il Regno Unito lascerà l’Unione senza alcun accordo.
La possibilità di concludere un nuovo accordo con l’Unione entro tale data è scarsa, anche in ragione del fatto che da Bruxelles è stato più volte affermato che le negoziazioni non verranno riaperte e che l’accordo raggiunto con Theresa May nel novembre 2018 è l’unico accordo possibile.
Il 12 giugno 2019 i Parlamentari dell’opposizione si erano opposti ad una hard Brexit, presentando una mozione che avrebbe consentito al Parlamento britannico di assumere il controllo dei tempi parlamentari al fine di discutere un disegno di legge volto a prevenire un no deal. La mozione era stata tuttavia bocciata.
Di conseguenza, una hard Brexit potrebbe essere evitata solo se il Governo britannico decidesse di revocare la notifica ex articolo 50 TUE, oppure se il Parlamento approvasse un accordo di uscita o chieda al Governo di domandare un’ulteriore proroga. Quest’ultima ipotesi, tuttavia, richiederebbe il consenso dei restanti Stati Membri.
Un’ulteriore opzione per il Parlamento finalizzata ad evitare una hard Brexit consisterebbe nel presentare una mozione di sfiducia nei confronti del nuovo Primo Ministro, in modo da far cadere il Governo. Ai sensi del Fixed-term Parliaments Act 2011, il leader dell’opposizione Jeremy Corbyn potrebbe proporre una mozione di sfiducia nei confronti del Governo di Johnson. Attualmente, i conservatori hanno la maggioranza in Parlamento, ma solo grazie al sostegno del Partito Democratico Unionista dell’Irlanda del Nord. Tuttavia, un certo numero di Parlamentari conservatori sarebbero inclini a far cadere il proprio Governo al fine di evitare un no deal. Una mozione di sfiducia richiede solo una maggioranza semplice di deputati che votano a favore. Tuttavia, vi sarebbero problemi di tempistiche, in quanto la mozione non potrebbe essere proposta prima del 3 settembre. Se approvata, vi sarebbe poi un periodo di 14 giorni per la formazione di un Governo alternativo. Nel caso in cui non sia possibile formare un nuovo Governo, Johnson dovrebbe annunciare la data delle elezioni generali entro ulteriori 25 giorni e, di conseguenza, potrebbe indire le elezioni dopo il 31 ottobre, attuale data di uscita.
Sara Capruzzi