Il Governo britannico ha recentemente confermato la sua intenzione di garantire la protezione dei marchi dell’Unione Europea e dei disegni e modelli comunitari dopo la Brexit.
Nella bozza di Accordo sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, l’articolo 50 del titolo IV, specificamente rivolto alla continuazione della protezione nel Regno Unito dei diritti di proprietà intellettuale, fa parte delle disposizioni sulle quali è stato raggiunto l’accordo, suscettibile solo di modifiche tecniche in sede di revisione legale del testo. Ai sensi di detto articolo, i titolari di un marchio registrato ai sensi del Regolamento (UE) 2017/1001 e i titolari di un disegno o modello comunitario registrato, o divulgato in seguito al differimento della pubblicazione ai sensi del Regolamento (CE) no. 6/2002, successivamente alla Brexit diventeranno titolari di un marchio o di un disegno o modello protetto dal diritto britannico equivalente a quello già riconosciuto dal diritto dell’Unione.
A tal proposito, il sottosegretario alla Brexit Robin Walker ha specificato durante un dibattito parlamentare che verranno riconosciuti automaticamente e senza alcun costo circa 1,5 milioni di marchi e disegni o modelli attualmente riconosciuti ai sensi del diritto dell’Unione, cosicché i titolari potranno essere certi che i loro diritti non verranno limitati a causa della Brexit e che il Regno Unito resterà uno dei Paesi più avanzati in materia di protezione della proprietà intellettuale.
Anche l’Intellectual Property Office (IPO) britannico ha confermato al CITMA, Chartered Institute of Trade Mark Attorneys (si vedano i seguenti LINK, LINK) che la protezione dei marchi dell’Unione Europea e dei disegni e modelli comunitari registrati o non registrati sarà assicurata dalla creazione di circa 1,7 milioni di nuovi diritti britannici comparabili che, viene ribadito, saranno concessi in modo gratuito ed automatico, a patto che l’Accordo di uscita venga raggiunto. In qualsiasi caso, il Governo sta studiando diverse ipotesi per minimizzare gli eventuali inconvenienti per i titolari che potrebbero derivare da una hard Brexit. L’IPO ha inoltre sottolineato il suo interesse a stringere accordi di collaborazione con l’Unione al fine di tutelare efficacemente i diritti di proprietà intellettuale in generale, ma ciò dipenderà dalle condizioni con cui la Brexit verrà realizzata.
Davide Scavuzzo