Il 12 e 13 giugno 2018 la House of Commonsha discusso e votato gli emendamenti apportati dai Lord all’European Union (Withdrawal) Bill, la legge che revocherà l’European Communities Act del 1972, con il quale era stato sancito l’ingresso del Regno Unito nell’Unione Europea.
Tutti gli emendamenti apportati dalla House of Lords sono stati respinti, compresi quelli che avrebbero consentito al Regno Unito di continuare a far parte dello Spazio Economico Europeo e dell’Unione doganale, ed un emendamento che eliminava il riferimento specifico al 29 marzo 2019 come data di uscita definitiva dall’Unione (per maggiori informazioni si veda il nostro precedente articolo disponibile al seguente LINK).
La discussione e il voto hanno rappresentato un passaggio particolarmente critico per il Governo. Prima dell’inizio della discussione in Parlamento, Phillip Lee, Sottosegretario alla giustizia del Governo May, ha presentato le sue dimissioni per poter liberamente esprimere le sue opinioni in contrasto con quelle del Governo. Inoltre, per fronteggiare una ribellione di alcuni Parlamentari conservatori contrari alla Brexit che avrebbe comportato l’approvazione di alcuni emendamenti dei Lord, la May ha promesso loro di discutere della possibilità di affidare il controllo della Brexit al Parlamento nel caso in cui il Governo non sia in grado di raggiungere un accordo con l’Unione entro una data predefinita. La reale portata delle concessioni promesse dalla May sarà nota solo tra qualche giorno, quando la legge verrà ri-presentata alla Camera dei Lord. Alcuni parlamentari pro-Brexit hanno minimizzato le concessioni che il Governo avrebbe promesso ed hanno sottolineato come alcune richieste dei Parlamentari contrari alla Brexit avrebbero ulteriormente indebolito la posizione del Regno Unito nel complesso negoziato con l’Unione. Peraltro, a meno di un anno dalla Brexit, i temi sui quali è già stato trovato un accordo di massima con l’Unione non sono molti, come risulta da un recente report redatto dallo European Union Committee della House of Lords (disponibile al seguente LINK).
Il voto sugli emendamenti all’European Union (Withdrawal) Bill ha mostrato altresì le contraddizioni presenti nel partito Laburista. Il leader del partito, Jeremy Corbyn, aveva infatti chiesto ai suoi Parlamentari di astenersi dal votare sull’emendamento per rimanere nello Spazio Economico Europeo ma, contravvenendo alle indicazioni del partito, 75 Parlamentari laburisti hanno votato a favore e 15 contro, per rispettare la volontà espressa dagli elettori del proprio collegio nel referendum del 2016.
Davide Scavuzzo