IL PARLAMENTO BRITANNICO POTREBBE EVITARE UN NO DEAL SCENARIO
Il 23 luglio 2019 l’ex Ministro degli Esteri Boris Johnson è stato eletto leader del Partito conservatore, divenendo nuovo Primo Ministro.
Il 23 luglio 2019 l’ex Ministro degli Esteri Boris Johnson è stato eletto leader del Partito conservatore, divenendo nuovo Primo Ministro.
In data 19 luglio 2019 il Comitato per l’uscita dall’Unione Europea della Camera dei Comuni[1] ha pubblicato un report[2] in cui vengono esaminate le implicazioni per il Regno Unito di un no deal scenario in diversi settori quali i servizi, l’industria automobilistica, ed i settori alimentare ed agricolo, chimico e farmaceutico, scolastico e della ricerca scientifica.
Il 23 luglio 2019 l’ex Ministro degli Esteri Boris Johnson è stato eletto nuovo leader del Partito conservatore, superando il rivale Jeremy Hunt con il 66% dei voti.
In data 9 luglio 2019, il leader del partito laburista britannico, Jeremy Corbin, ha pubblicamente invitato il prossimo leader dei Tories ad indire un nuovo referendum sulla Brexit.
L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, prevista per il 31 ottobre 2019, avrà conseguenze importanti per la regolamentazione delle sostanze chimiche nell’ambito del Regolamento REACH. A partire da tale data, infatti, il Regolamento REACH non si applicherà più al Regno Unito.
In data 12 giugno 2019, la Commissione Europea ha presentato la quinta Comunicazione sui preparativi per la Brexit[1]. Consapevole della situazione politica in cui il Regno Unito versa sul piano nazionale e dell’incertezza circa la ratifica dell’accordo di recesso concordato con il Governo britannico nel novembre 2018[2], la Commissione si prepara ad un’uscita senza accordo e, in vista…
Il Regno Unito e la Repubblica d’Irlanda hanno sottoscritto un Memorandum di Intesa volto a rafforzare ulteriormente i rapporti reciproci e a ribadire gli impegni in essere nell’ambito della cosiddetta zona di libero spostamento indipendentemente dalle condizioni che seguiranno l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, prevista per il 31 ottobre 2019[1], potrebbe produrre effetti importanti sulla futura composizione della Comunità Europea dell’Energia Atomica.
Ancora una volta la scadenza prevista per il definitivo divorzio del Regno Unito dall’Unione Europea è stata rinviata: il Consiglio Europeo, all’esito delle trattative tenutesi il 10 aprile scorso, ha infatti concesso al primo ministro britannico Theresa May un’ulteriore proroga – sino al 31 ottobre 2019 – per convincere la House of Commons ad approvare l’Accordo di…
Ad esito del vertice del Consiglio Europeo del 10 aprile 2019, i leader europei hanno esteso la data di uscita del Regno Unito dall’Unione al 31 ottobre 2019. Anche il Regno Unito ha acconsentito alla proroga del termine, come illustrato nella lettera del Rappresentante Permanente del Regno Unito presso l’Unione Europea, Sir Tim Barrow, dell’11 aprile 2019.
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